Ocean Rescue, i bagnini di Miami Beach
giugno, 2015La mia prima impressione sugli Ocean Rescue di Miami Beach non è stata delle migliori: non riuscivo a spiegarmi per quale motivo continuassero a fischiare ai poveri bagnanti che si allontanavano dalla riva solo di qualche metro. Io stessa sono stata richiamata verso riva senza apparente motivo. Pensavo fossero pazzi o forse solo maniaci del fischietto.
In realtà avevano ragione loro. Ora lo so, ma ai tempi, credo nel 2009/2010, era la mia prima volta a Miami e non conoscevo il pericolo delle rip currents, che in questa parte dell’oceano sono molto forti e pericolose.
Quindi, quando c’è bandiera rossa aspettatevi di essere anche bruscamente ammoniti qualora vi allontanaste, anche di poco, dal bagnasciuga. I bagnini qui sono piuttosto solerti (il loro motto è “Be prepared”, siate pronti), anche perché le vittime di annegamento non sono così rare.
Nel mio secondo viaggio a Miami Beach avevo intenzione di scrivere un articolo sulle lifeguard locali (in realtà poi non l’ho mai scritto), quindi intervistai alcuni di loro. Purtroppo nel frattempo ho perso gli appunti, quindi vado a memoria.
Uno degli intervistati erano un giovane colosso cubano, campione di nuoto pinnato nel suo paese d’origine. Incuteva timore solo a guardarlo: alto, possente, si allenava alla corsa tutti i giorni e con il fischietto era “feroce”, anche se poi si lasciava fotografare sulla sua torretta abbracciato ai turisti. L’altro era un ragazzo italiano che aveva passato le dure selezioni e che progettava di fermarsi qualche anno a Miami. La terza era una ragazza, apparentemente esile, di uno stato del nord degli Stati Uniti, alla ricerca di sole.
I tre si alternavano alle lifeguard towers di South Beach, dalle 9,30 alle 18,30, gli orari in cui la spiaggia è presidiata dagli Ocean Rescue, che si occupano di controllare la sicurezza dei bagnanti lungo le 7 miglia di arenile, divisi in 29 postazioni (tante sono le torrette tra la 1st e la 85th Street).
Oltre ad una selezione iniziale, i guardaspiaggia sono tenuti ad affrontare prove di resistenza fisica periodiche, e per questo si allenano correndo e nuotando quasi quotidianamente.
Il loro headquarter è al 1001 di Ocean Drive, e hanno a disposizione dei quad, delle moto d’acqua e delle piccole imbarcazioni. Quando si buttano in acqua per recuperare qualcuno in difficoltà, hanno sempre con loro un piccolo galleggiante di plastica rosso.
Gli Ocean Rescue sono sempre disponibili e gentili, e potete rivolgervi a loro per ogni tipo di informazione legata alla spiaggia, o anche per assistenza in caso di necessità, per esempio nel caso di incontri con meduse o alghe tossiche. A questo proposito se vicino alla postazione del bagnino vedete una bandiera gialla con un jellyfish (medusa), sappiate che indica la presenza in mare della temuta Man-of-War, una medusa notevolmente urticante, presente in alcuni periodi dell’anno, che potrebbe rovinarvi la vacanza. Starà quindi a voi decidere se rischiare o meno.
In alternativa a Miami Beach ci sono un sacco di piscine!